Obiettivo
La Giornata Mondiale dei diritti dei bambini si celebra il 20 novembre di ogni anno. La data scelta coincide con il giorno in cui l’Assemblea generale ONU adottò la Dichiarazione dei diritti del fanciullo, nel 1959, e la Convenzione sui diritti del fanciullo nel 1989
Lo sapete che avete il diritto al riposo, al tempo libero, a dedicarvi al gioco e ad essere ascoltati? Il 20 novembre è il giorno giusto per scoprirlo perché è la Giornata mondiale dei diritti dei bambini e delle bambine. Se non avete mai letto la Convenzione sui diritti dell’infanzia e l’adolescenza, è arrivato il momento per farlo.
Che cos’è la Convenzione per la Giornata mondiale dei diritti dei bambini?
È un documento molto importante perché riconosce espressamente, che anche i bambini, le bambine e gli adolescenti sono titolari di diritti civili, sociali, politici, culturali ed economici come gli adulti. Ma non solo. Questo “patto” prevede che questi diritti debbano essere promossi e tutelati da parte di tutti. Dal 1989 ad oggi quasi tutti i Paesi del mondo si sono impegnati a rispettare e a far rispettare sul proprio territorio i principi generali in essa contenuti.
Cosa dice questa “carta”?
La Convenzione è simile alla nostra Costituzione che è la “mamma” di tutte le regole in Italia. È composta da 54 articoli. Il testo è ripartito in tre parti: la prima contiene l’enunciazione dei diritti (articoli 1-41); la seconda individua gli organismi preposti e le modalità per il miglioramento e il monitoraggio della Convenzione (articoli 42-45); mentre la terza descrive la procedura di ratifica (articoli 46-54) cioè di riconoscimento che ogni Stato deve adottare.
La parte che più ci interessa è la prima
Tra i primi 41 articoli ci sono dei punti fondamentali da conoscere che possono aiutarvi a far valere le vostre “ragioni” con i “grandi”, ma che sono anche necessari ad ogni bambino del mondo che non è fortunato come voi che, magari, si trova a vivere in un Paese dove l’infanzia non viene rispettata.
- L’articolo sette ad esempio prevede che ogni bambino sia “registrato immediatamente al momento della sua nascita e da allora ha diritto a un nome, ad acquisire una cittadinanza e, nella misura del possibile, a conoscere i suoi genitori e a essere allevato da essi”.
- L’articolo nove è molto significativo, ad esempio, per chi ha i genitori divorziati e recita: “Gli Stati rispettano il diritto del fanciullo separato da entrambi i genitori o da uno di essi di intrattenere regolarmente rapporti personali e contatti diretti con entrambi i genitori, a meno che ciò non sia contrario all’interesse preminente del fanciullo”.
- L’articolo tredici dice che avete “diritto alla libertà di espressione. Questo diritto comprende la libertà di ricercare, di ricevere e di divulgare informazioni e idee di ogni specie, indipendentemente dalle frontiere, sotto forma orale, scritta, stampata o artistica, o con ogni altro mezzo a scelta del fanciullo”.
Dove trovate la Convenzione dei diritti dei bambini e delle bambine?
La Carta dei diritti dei bambini e delle bambine la puoi trovare sul sito dell’Unicef
Perché se ne parla oggi?
Questa data coincide con il giorno cui l’Assemblea generale Onu adottò la Dichiarazione dei diritti del fanciullo, nel 1959 e la Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Convention on the Rights of the Child - CRC) nel 1989; l’Italia l’ha ratificata con Legge numero 176 del 27 maggio 1991.
Ecco due giochi per celebrare la Giornata mondiale dei diritti dei bambini
Apprendimento in: 2 ore
L'argomento
1. Il labirinto dei diritti.
Prima di iniziare a giocare è necessario leggere insieme la Convenzione Onu sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
- Costruite una specie di gioco dell’oca con venti caselle quadrate disegnando ciascuna della misura di 5 centimetri per cinque.
- Nella “mappa” segnate una “strada” che parte dalla prima casella in fondo a destra e arriva all’ultima in alto a sinistra.
- Ogni tre caselle, illustrate un diritto: per esempio, dipingete una famiglia che sta insieme; dei bambini che si ritrovano a giocare; una scuola etc.
- Ora, su un foglio A3, disegnate dieci carte della misura che volete.
- Per ciascuna inventate un rebus, un cruciverba, il gioco “Cancella l’intruso” trovando quale di queste parole non è adatta (Giocare – impegno – studiare – ascoltare – condividere – scuola – aiutarsi -lavori pesanti – amicizia) e altri ancora che potete preparare con la vostra fantasia.
- I giocatori possono essere due squadre.
- Per giocare occorre un dado, il tabellone, una pedina segnaposto.
- Lanciate a turno il dado e spostatevi con le pedine di tante caselle quante il numero uscito sul dado. Bisogna seguire le regole scritte dietro ogni carta.
- Vince il giocatore che per primo arriva al traguardo.
Il secondo gioco per celebrare la Giornata mondiale dei diritti dei bambini
Leggete insieme l’articolo trenta: “Negli Stati in cui esistono minoranze etniche, religiose o linguistiche oppure persone di origine autoctona, un fanciullo autoctono o che appartiene a una di tali minoranze non può essere privato del diritto di avere una propria vita culturale, di professare e di praticare la propria religione o di far uso della propria lingua insieme agli altri membri del suo gruppo”.
Ora prendete un foglio e scrivete tutte le lingue e/o ai dialetti che conoscete o con cui sei entrati in contatto grazie ai compagni di classi che arrivano da altri Paesi o che hanno genitori che provengono da altri Stati.
Il gioco consiste nel trovare, grazie alle proprie conoscenze (oppure utilizzando Internet) come si pronunciano nelle lingue diverse alcune parole.
Alcuni esempi.
Mamma e papà: in albanese, moter e vella; in rumeno, sora e frate; in turco, anne e baba; in tedesco, mami e papi.
Felice: in francese, joyeux; in arabo, mabsoot; in porteghese, feliz; in Swahili (una lingua parlata in Africa orientale), furaha.
Attività
Il labirinto dei diritti.
Prima di iniziare a giocare è necessario leggere insieme la Convenzione Onu sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza.
Costruite una specie di gioco dell’oca con venti caselle quadrate disegnando ciascuna della misura di 5 centimetri per cinque.
Nella “mappa” segnate una “strada” che parte dalla prima casella in fondo a destra e arriva all’ultima in alto a sinistra.
Ogni tre caselle, illustrate un diritto: per esempio, dipingete una famiglia che sta insieme; dei bambini che si ritrovano a giocare; una scuola etc.
Ora, su un foglio A3, disegnate dieci carte della misura che volete.
Per ciascuna inventate un rebus, un cruciverba, il gioco “Cancella l’intruso” trovando quale di queste parole non è adatta (Giocare - impegno - studiare – ascoltare - condividere - scuola – aiutarsi -lavori pesanti – amicizia) e altri ancora che potete preparare con la vostra fantasia.
I giocatori possono essere due squadre.
Per giocare occorre un dado, il tabellone, una pedina segnaposto.
Lanciate a turno il dado e spostatevi con le pedine di tante caselle quante il numero uscito sul dado. Bisogna seguire le regole scritte dietro ogni carta.
Vince il giocatore che per primo arriva al traguardo.
Il secondo gioco per celebrare la Giornata
Il secondo gioco per celebrare la Giornata mondiale dei diritti dei bambini
Leggete insieme l’articolo trenta: “Negli Stati in cui esistono minoranze etniche, religiose o linguistiche oppure persone di origine autoctona, un fanciullo autoctono o che appartiene a una di tali minoranze non può essere privato del diritto di avere una propria vita culturale, di professare e di praticare la propria religione o di far uso della propria lingua insieme agli altri membri del suo gruppo”.
Ora prendete un foglio e scrivete tutte le lingue e/o ai dialetti che conoscete o con cui sei entrati in contatto grazie ai compagni di classi che arrivano da altri Paesi o che hanno genitori che provengono da altri Stati.
Il gioco consiste nel trovare, grazie alle proprie conoscenze (oppure utilizzando Internet) come si pronunciano nelle lingue diverse alcune parole.
Alcuni esempi.
Mamma e papà: in albanese, moter e vella; in rumeno, sora e frate; in turco, anne e baba; in tedesco, mami e papi.
Felice: in francese, joyeux; in arabo, mabsoot; in porteghese, feliz; in Swahili (una lingua parlata in Africa orientale), furaha.